ISKO Italia. Documenti

I thesauri tra cataloghi e Web
Firenze. Istituto degli Innocenti : 6 febbraio 2009

Conclusioni

Claudio Gnoli (ISKO Italia)

Gli ultimi interventi e la discussione hanno riguardato l'applicazione dei tesauri nella Rete. A questo proposito, anche se non c'è stata occasione oggi di parlare dell'indagine Opac semantici, posso confermare che i suoi risultati statistici corroborano quanto Serena Spinelli ha detto su base intuitiva, ossia che negli opac italiani i tesauri sono impiegati quasi per nulla. Eccezioni virtuose come quella della LIUC sono state identificate anche durante l'indagine, ad esempio nel Goethe Institut, il cui opac suggerisce automaticamente, insieme ai primi risultati di una ricerca, alcune voci correlate al termine cercato, evidentemente sulla base di un tesauro non mostrato esplicitamente. In modo simile, i tesauri sono usati oggi come strumento ausiliario per le ricerche per parola nel Web, attraverso un'espansione automatica delle query, come illustrato da Vittorio Marino in un capitolo del volume "Organizzare la conoscenza" (Hops, Milano 2006).

Significativa in questo senso anche l'osservazione di Anna Lucarelli, che lamenta la mancanza di un censimento di riferimento dei pur numerosi tesauri esistenti o disponibili in rete nei più diversi settori: la pagina di collegamenti del sito di ISKO Italia, infatti, riporta solo qualche repertorio frutto di iniziative personali di Leonard Will, Traugott Koch e altri. Giustamente Anna osservava che molti tesauri speciali coprono settori trasversali rispetto alle discipline tradizionali, di cui un ottimo esempio è proprio quello di infanzia e adolescenza: essi corrispondono a quello che la letteratura recente di KO chiama un dominio, spesso facendo riferimento al metodo dell'analisi di dominio, un approccio alla KO che peraltro non è condiviso da tutti gli autori.

Quando si parla di KOS generali e speciali, mi torna sempre alla mente un articolo del mio maestro spirituale Douglas Foskett (International classification, 18: 1991, 2, p. 87-91), che osservava come anche uno schema specializzato debba in realtà presupporre almeno in forma abbozzata anche uno schema generale di sfondo, se non altro per risolvere il trattamento dei soggetti marginali o esterni, che inevitabilmente si incontrano in qualche relazione con quelli che costituiscono il focus del dominio. Questa situazione suggerisce anche la necessità di una KO non chiusa in domíni impermeabili, ma interdisciplinare: un modello necessario se, come auspicavano gli interventi di Schena e Spinelli, si vuole che i KOS siano anche strumenti per creare nuova conoscenza, attraverso intrecci trasversali fra discipline e fra domíni, e non soltanto per riflettere la documentazione esistente come un oggetto concluso e inerte.

Come vediamo, anche i casi specifici ci portano a grandi interrogativi generali, che è classico veder affiorare in discussioni come quella di oggi: i tesauri hanno la loro base nei termini, o in concetti che stanno dietro questi? E nel secondo caso, che cos'è un concetto? Per i colleghi della LIUC, il significato di una stringa di soggetto si ferma al documento che essa indicizza e ai termini che la compongono, senza considerare oltre questi l'esistenza di concetti, effettivamente fumosa e difficile da definire; d'altra parte, se i concetti non esistessero affatto, non si vede come sarebbe possibile la stessa realizzazione dei tesauri multilingue, che di fatto funzionano sulla base dell'assunto che due termini sono collegati dall'avere in comune qualcosa nel piano concettuale.

Un altro concetto difficile da definire e circoscrivere è quello di conoscenza: ne sto discutendo in questi giorni con Riccardo Ridi, che preferisce riferire i fondamentali delle nostre professioni a oggetti più tangibili e identificabili, come i documenti. D'altra parte, sia il senso di documento che quello di conoscenza si possono espandere, dalle loro realizzazioni classiche in forma di libri e riviste, ad altre entità che anche il ThIA assume esplicitamente come proprio oggetto di applicazione, quali norme, archivi, istituzioni... Il che appunto ci sospinge verso una concezione ampliata e integrata di organizzazione della conoscenza.

 


I thesauri tra cataloghi e Web. Conclusioni / Claudio Gnoli = (I thesauri tra cataloghi e Web : Firenze. Istituto degli Innocenti : 6 febbraio 2009) = (ISKO Italia. Documenti) — <http://www.iskoi.org/doc/thesauri9.htm> : 2009.02.10 -